Seven Up and down: la mia settimana in 7 top e flop

seven up

Seven Up and down: la classifica di un visto o vissuto o letto da qualche parte dei sette giorni che mi lascio alle spalle. 

Notizie dal web o fatti di vita quotidiana, c’è sempre qualcosa che in un modo o nell’altro mi resta in testa tipo un motivetto da cantare sotto la doccia o il like compulsivo sui social. Ecco allora la mia “Seven Up” (and Down) che sintetizza i fatti più eclatanti di questa settimana.

Seven down, i flop della settimana

7. Flop: il cambio dell’armadio. Niente, rimandato clamorosamente pure questa settimana. Io sarò un disastro ma chi lo ha inventato per i poveri comuni mortali che non posso permettersi cabine armadio chilometriche, poteva impegnarsi con attività di senso compiuto. Pure gli origami hanno più ragione d’essere del cambio dell’armadio. ODIO PROFONDO

6. Flop: la depressione. Inverno alle porte, temperature che si abbassano,  lockdown “tac-simile” intorno, il culo che pesa ad alzarlo dal divano e le serate con la copertina e come se non bastasse, la nebbia. Ti svegli e c’è la nebbia, vai a letto e c’è la nebbia. CAPPIO AL COLLO

5. Flop: l’outfit di Ciccio Graziani. Qualcuno glielo dica che nemmeno nei peggiori rimasugli del corredo che la mia bisnonna regalò a mia nonna c’erano simili tovaglie indossate come giacche. No Ciccio no. NCS. NON CI SIAMO

4. Flop: la Ferrari. Posso presentarmi a Imola ultima tappa del 2020, dopo una stagione disastrata, e nelle qualifiche piazzarmi 7° e 14°? Ah no? Non posso?. NO, NON PUOI.

3. Flop: Bernardeschi. Il disagio è passato di qui. DISAGIATO.

2. Flop: i delinquenti mascherati da protestanti. Avete rotto il cazzo. Settimana scorsa si parlava di Napoli, negli ultimi giorni li abbiamo visti ovunque. Le proteste e l’alzare la voce sono una cosa, mascherarsi da finti protestanti per spaccare le vetrine dei negozi, aggredire le forze dell’ordine, lanciare bombe carta è da delinquenti. E i delinquenti a casa mia stanno in carcere. STOP.

1. Flop: il governatore della Liguria, Giovanni Toti. Riporto testualmente: “Per quanto ci addolori ogni singola vittima del covid, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate”. Non apro dibattiti ma caro Giovanni Toti, ho una lunga lista di “giovani” non indispensabili allo sforzo produttivo del paese e, non so perché, temo che gli stessi o alcuni di essi potresti conoscerli anche tu. DIO PERDONALO PERCHÈ NON SA QUEL CHE DICE.

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Seven Up, i top della settimana

7.Top: i commenti di Commenti Memorabili. Perché se nel momento della depressione più acuta pensi che non ci sia al mondo gente che stia messa peggio di te ti sbagli, ti sbagli di grosso. Istruzioni per l’uso. Passare di qui per iniezioni di autostima e risate. Non solo per leggere commenti memorabili ma anche e soprattutto per i commenti di commenti memorabili. COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI

6.Top: Katia Follesa. Ha perso una quindicina di kg ed è stata accusata di non poter più fare ridere. Esilarante il video stile Ferragnez con il marito. LA GENTE È SCEMA, KATIA FOLLESA NO.

5. Top: le conferenze stampa di Pirlo. Che non è Allegri, che non è Sarri (per fortuna) ma quando dice “Ho giocato per vent’anni e ho avuto pressioni di ogni tipo figuriamoci se le patisco adesso”, ecco per me vi mette tutti via nello zainetto. SSSH, PARLA IL MAESTRO

4.Top: l’intervista. Ho ascoltato una storia al telefono, l’ho raccolta e a breve la metterò nero su bianco. Mi sono emozionata, anche stavolta, mannaggia e me e al mio cuore di pietra. I LOVE MY WORK

3. Top: Marcus Thuram. Un’altra storia del “Figlio di…”. Il giovane 23enne che indossa la casacca del Borussia quello impronunciabile, l’ha combinata grossa. Cioè. Arriva a San Siro per il match contro l’Inter e per entrare deve farsi riconoscere con tanto di iPhone tra le mani e foto; poi probabilmente sette giorni dopo, devono aver capito che quel Marcus Thuram non è uno qualunque. Per info chiedere al Real Madrid, sua squadra del cuore, a cui ha siglato una doppietta meravigliosa in Champions League valsa poi, solo, il 2 a 2 finale. E poco importa che suo padre di nome faccia Lillian ed abbia vinto tutto quello che c’era a da vincere, lui è Marcus e ha tutte le carte in regola per brillare di luce propria. SULLA SUA STRADA.

2.Top: 123 anni di te. Tanti auguri vecchia signora, Tanti auguri Juventus del mio cuore. STORIA DI UN GRANDE AMORE

1.Top: Lorenzo Sonego. Perché la sua storia a prescindere o meno da questa sconfitta nella finale di Vienna è una seconda opportunità. Le seconde opportunità arrivano, ma coglierle è da fuoriclasse. DAJE LORENZO.

 

Leggi anche -> Seven Up and down: la mia settimana in 7 top e flop (sette giorni fa)

 

 

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