Panorama mozzafiato: quando ti volti e…t’incanti

panorama mozzafiato

Amo correre, ma il freddo e l’inverno mi impigriscono, oggi però me lo sono imposto, certo è che tutto avrei pensato tranne che di imbattermi in un incantevole panorama mozzafiato.

Scarpe da running ben allacciate, musica nelle orecchie con le mia Mary Seven playlist, penso “Non ci sono per nessuno” e…suona il telefono. Maledizioni a go go. È il capo, ritraggo tutto.

Dopo 5 minuti ci riprovo e me lo ripeto, “Non ci sono per nessuno”. Inizio la mia corsetta a ritmi blandi, beata gioventù che mi facevi andare come un razzo senza che mi stancassi mai, ma mi accontento, soprattutto in un periodo del genere in cui l’attività fisica scarseggia.

Le strade del mio quartiere sono deserte, anche un po’ desolanti, ma fortuna oggi è una bella giornata e si incontra qualcuno in giro, qualche sorriso e qualche cenno ci scappa. La musica accompagna i miei passi, la fatica si fa sentire in fretta, ma non mollo “Ancora un pezzettino, ancora un pezzettino“, poi quando penso “Fino in fondo al viale” ecco che un’auto in direzione opposta, rallenta, prima, e si ferma, poi, lungo la strada.

Un uomo scende, con fare curioso, avanza di qualche passo nel prato e si arma del suo smartphone, inquadra, sospira e scatta. A quel punto mi chiedo: “Ma cosa ci sarà di tanto affascinante da meritare una foto, da meritare “un’auto accostata al volo” e un’immersione nel freddo pungente di fine giornata, che post lavoro, con ogni probabilità, punge anche un po’ di più…”

Tutto d’un fiato: incanto, semplicemente incanto

La mia corsetta prosegue, vado avanti qualche metro, ma la curiosità è donna, la mia poi, tocca picchi inaccessibili pure per San Tommaso, e allora mi volto…e…

…e non arrivo più in fondo al viale, ed il crono va avanti, e non farò cifra tonda, e la musica non smette, culla i miei occhi, che restano lì e allo stesso tempo viaggiano. D’un tratto mi sovviene alla mente il ricordo di quando ragazzina andavo in giro in bici con amiche e mi soffermavo sul ponte ad osservare più o meno quello stesso spettacolo.

Mi guardo intorno e mi chiedo cosa sia cambiato, è tutto diverso, è tutto uguale. Le corse per il quartiere, la scuola ed i compagni di classe, le partitelle per strada, “La festa dell’estate” organizzata nel giardino condominiale di una serie di amici – vicini di casa, l’oratorio estivo, le urla in anfiteatro, le passeggiate con Simba, i ritrovi a casa di chiunque pur di stare insieme, i giri in bus, la fiera, i “Cioè” dell’edicola della Chiesa, la festa dei miei 18 anni…

panorama mozzafiato

Panorama mozzafiato (Mary Seven/maryseven.it)

e quel panorama mozzafiato che mi ha sempre sorpreso alle spalle, proprio come oggi. Resto qualche secondo ad osservare, immortalo il momento, la mia playlist ci mette del suo “Ho allacciato le mie scarpe, Solo per arrivare fino a te, Venere si unisce a Marte, Se alzi gli occhi al cielo, Certe storie brilleranno sempre ed altre le dimenticherai“. Respiro. Sospiro.

So che ovunque andrò nella vita quando cercherò “il mio posto” saprò sempre dove trovarlo.

 

 

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