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La vita sa essere ingiusta: buon viaggio Xana Enrique

Un po’ di tempo fa, per non dire anni fa, lessi su un giornale questa frase: “Avevo tutti i soldi possibili per curare mio padre, eppure…“. Eppure, quei soldi, non bastarono per evitare a Gino Del Piero un destino crudele. Suo figlio, Alessandro, uno dei miei idoli di sempre tanto per il giocatore quanto per l’uomo, rispose così alla domanda del giornalista. Schivo, il suo carattere non lo ha mai visto esporsi troppo soprattutto sulle faccende personali, ma non per questo poco determinato nel rimarcare i pensieri ed i valori di una vita.
Con quella frase, con quelle poche parole, il concetto era molto semplice: i soldi beh certo, aiutano, come negarlo, ma contano davvero più di un affetto, un sentimento, un legame indissolubile?
La risposta, anche oggi, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. Luis Enrique nel pomeriggio di oggi ha perso la piccola Xanita “Xana” di 9 anni a causa di un tumore alle ossa che non le ha lasciato scampo.
Nonostante le cure, nonostante i soldi, nonostante le mille possibilità, non c’è stato nulla da fare, un angioletto le ha portato quelle ali che la condurranno in un posto un po’ più lontano da questo.
A leggere tutto questo ed ora a scriverlo, ho un senso di dolore e sgomento che mi pervade dentro.
Vado sui social e leggo milioni di condoglianze provenienti da tutto il mondo.
Lo stomaco mi si attorciglia.
Passano pochi secondi e mi si attorciglia di nuovo. 
Se mi guardo attorno vedo tutto diverso e mi pare di non possedere nulla.
Non vedo una casa, non vedo un’auto, non vedo libri, collane, vestiti, del cibo. Non vedo niente.
Mi chiedo solo cosa conti davvero, me lo chiedo per l’ennesima volta come se fosse un dazio da pagare ogni qualvolta mi lamenti dei jeans che non mi entrano e della vacanza in Canada che non posso permettermi.
Se mi guardo ancora intorno, poi, vedo foglie, alberi, un cielo infinito ed un mare profondo a cui affidare anche i miei pensieri più intimi. Vedo sole, stelle, luna, tramonti, albe e silenzi. Vento e silenzi per l’esattezza. Vedo occhi blu e sguardi incredibilmente compromettenti almeno quanto sorrisi giganti che colorano giornate intere dando speranza a sogni nemmeno troppo notturni, nemmeno troppo nascosti.
Lo stomaco mi si attorciglia ancora e dentro quei nodi, indistricabili, trovo risposte limpide. 
Ciò che conta davvero non ha prezzo.
Fottuti soldi, la felicità è esattamente sul binario accanto e l’amore, quello vero, da stasera ha una spettatrice in più, volata in alto per dar man forte ad un cielo che sarà meno buio.

Ci mancherai moltissimo. Ti ricorderemo ogni giorno della nostra vita, nella speranza che un giorno torneremo ad incontrarci. Sarai la stella che guida la nostra famiglia“.

Coraggio Luis Enrique & family, coraggio. 

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