Tra gli uomini, i guerrieri: Mario Mandzukic uno di noi

Tra gli uomini, i guerrieri: Mario Mandzukic uno di noi.
Questa scenografia fu un immenso striscione prima di uno Juventus Barcellona di un paio di anni fa. E non credo possa esserci niente di meglio che rappresenti Mario Mandzukic, Marione per gli amici, alla Juventus.

Un uomo ed un guerriero, sostantivi messi sullo stesso piano che in realtà hanno stabilito l’indissolubile legame tra il numero diciassette bianconero e la vecchia signora. Quattro anni e mezzo che tradotti in numeri fanno 162 presenze, 44 gol, 4 campionati, 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe, non bastano per raccontare il cuore di un guerriero che spesso sradicava palloni al limite della sua area, per poi ritrovarsi esattamente dalla parte opposta a svettare più in alto di tutti. Sempre con la stessa intensità, con la stessa voglia, con lo stesso sacrificio, con lo stesso spirito da guerriero, appunto.

Ma poi succede che, d’un tratto, qualcosa cambia, ed il guerriero si ritrova ai margini dell’arena, ingabbiato in una prigione da cui non riesce più ad uscire, forse perché si ritrova a pagare un conto salatissimo o forse accusato colpevole di un crimine che non ha commesso.

Mario mandzukicMa anche quando la luce filtra tra quelle “sbarre” i perché scivolano via lasciando spazio ad un ricordo troppo ravvicinato alla realtà perchè possa essere sbiadito, dimenticato, nell’oblio della memoria, di gente che, invece, non ha mai dimenticato il brutto, figuriamoci il bello di certe avventure, di certi legami.

E se nell’ombra lascio i perbenisti, quelli che sanno tutto, quelli che non sanno lavare i panni di casa propria, o quelli che hanno regalato fasce di capitano come se piovessero, come pezzi di stoffa qualunque, per me, al di là del giusto o dello sbagliato, Mario Mandzukic resta questo, un “Tra gli uomini i guerrieri”.

Grazie di tutto, Marione.

È impossibile riassumere quattro anni e mezzo in un semplice arrivederci, ma spero abbiate visto la mia passione per questo club e per questa squadra in ogni singola partita che ho giocato per la Juventus. Un grande ringraziamento a Mr Allegri e a Mr Marotta per avermi voluto a Torino – è stato un privilegio giocare per la Juventus e gli ultimi mesi non cambieranno il rispetto e l’amore che provo per il club.

Ringrazio tutti i compagni che ho avuto in queste stagioni – ho davvero apprezzato ogni singola battaglia con voi e abbiamo vinto la maggior parte di queste battaglie! Non dimenticherò tutte le vittorie e i trofei, frutto della nostra qualità, del duro lavoro e dello spirito di squadra. Un grande grazie anche allo staff che lavora dietro le quinte – allenatori, staff medico, fisioterapisti e ogni altra persona che si preoccupa che i giocatori della Juventus siano nelle migliori condizioni per avere successo.

Infine, il ringraziamento più grande per i meravigliosi tifosi che sono la vera ragione per cui il club è così grande e vincente – ho apprezzato davvero molto il sostegno che mi avete dimostrato fin dal primo giorno. Concludendo, ho sempre cercato di dare il massimo per i Bianconeri, vi auguro il meglio! E per me, è tempo di un nuovo capitolo…  Per sempre vostro, Mario“.

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